Non sono mai stato così perso da non rendermi conto che la mia capacità di parola è inferiore alla necessità di dire quello che immagino senza risultare pesante e/o ripetitivo. Per anni mi sono chiesto come eliminare questa possibilità. Non avendola trovata, non mi è restato altro che tornare da capo: al Principio di ogni principio.
Per raggiungere quanto andavo pensando ho dovuto sciogliere l’aggrovigliata matassa che abbiamo fatto diventare la vita; sciolta, ho ritrovato i suoi universali capi:
NATURA
CULTURA SPIRITO
La Natura è il corpo della vita comunque formato; la Cultura, il pensiero della vita comunque concepito; lo Spirito, forza della vita comunque agita.
Ritrovati i capi originali e originanti di questo piano della vita, è possibile immaginare la trinitario unitaria figura del Principio della vita, senza ricorrere a dissidianti quando non inverosimili teologie? Si, mi sono detto, purché, del Principio ci si limiti ad immaginarne i soli principi. Pertanto
la Natura
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la Cultura e lo Spirito
al principio della vita (e dello stesso Principio)
“sono quello che sono”
Nessuno dei tre stati della vita può essere indicato come primo, come nessuno dei tre stati è il Principio. Principio, è l’inscindibile e assoluta unità fra i tre stati. Se questa è l’immagine del Principio, mi sono detto, la seguente non può non essere che l’immagine a sua somiglianza:
Natura
corpo della vita comunque formato
Cultura: Spirito:
pensiero della vita forza della vita
comunque raggiunto comunque agita
In ragione dello stato della corrispondenza di vita fra tutti e in tutti i suoi stati, i principi della vita sino dal principio sono:
il Bene per la Natura
il Vero per la Cultura il Giusto per lo Spirito
Al principio della vita, la vita del Principio (prima e sovrana) non può non essere che un assoluta corrispondenza di stati. Pertanto
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Il Principio della vita
è la Genesi del numero di ogni vita e la Genesi della vita di ogni numero.
Erroneamente interpretando le basi del rapporto fra Immagine e Somiglianza, ci siamo raffigurati il Principio, a nostra immagine. Con ciò, abbiamo dato al Principio, facoltà di parola e di coscienza. Per questo é stato detto che
IL PRINCIPIO
E’ VERBO e PAROLA
Immaginandolo a nostra Somiglianza, quale il Primo Verbo?
Direi quello che segue alla constatazione di sé, quindi:
SONO
Ammessa l’ipotesi, cos’era? Visto che il Principio è un assoluto, poteva definirsi solo per assoluto. Quale poteva mai essere l’assoluta definizione del suo sentirvi vivo, se non
SONO VITA?
Così, il Verbo (SONO) è presso la Parola (VITA)
e il Verbo e la Parola sono (necessariamente) presso il Principio
comunque lo si nomini e comunque si creda.
In quanto prima vita, prima coscienza di sé e prima parola,
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E’ STATO IL PRIMO E SARA’ L’ULTIMO
In ragione della personale e ideale Cultura spirituale
interpreti della Parola in mezzo e mezzi.