Ho finito di lavorare. Sono a casa. Mi lavo alla “michelinopaneevino”, e apro il Fettente! Si, proprio con due T. Raccolgo i pensieri. Mi guardo attorno. Se è vero che “polvere torneremo”, a casa mia si è depositato, un intero cimitero! Negli angoli, vedo esercitazioni di ragno. Perché, Vitaliano, non da oggi stai abbandonando la tua casa?! Quale abbandono rappresenta, l’abbandono della tua casa? Un abbandono di te? Un abbandono del tuo reale sociale? Forse perché ti hanno abbandonato? Abbandono della vita, no! Ho troppe certezze! Per quali “certezze” allora, si giunge ad abbandonare la riva reale per aggrapparci a quella ideale? Perché il reale violenta, ma non l’ideale? Cosa mi dici, tu, polvere della mia scrivania?