L’ANNUNCIO DEL BENE

Dal brano che mi hai segnalato, l’annuncio del bene secondo Giovanni, (1a parte) estraggo cinque punti. Porta pazienza se mi rifarò a quello che conosco, quindi, condividi queste tesi per amor di ragione. Se ne trovi, ovviamente. Ti sembrerò il solito parroco, purtroppo. Riporta pazienza.

“Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Macigno.”

Macigno, quindi, non Pietra. Non lo direi di analogo significato. Macigno, potrebbe indicare una realtà, più grande e/o più forte, e/o più inattaccabile di pietra: vuoi a livello naturale, vuoi al culturale, vuoi allo spirituale. Non di meno, anche pesante vissuto. Dal momento che non sappiamo cosa intendesse Cristo per Macigno tutte le interpretazioni sono solo delle ipotesi. Vero è che Macigno, in quanto massa, può indicare sia una forte convinzione, quanto una ottusa.

“Che ho a fare con te, o donna?”

Sembra l’esclamazione di un figlio scocciato, quando non ostile alla madre. Ma, che è madre? Madre, è portatrice di vita. Cristo, però, pensava al Padre, come portatore di vita, quindi, l’esclamazione può indicare che non è dalla donna (principio femminile della vita) che il Cristo accettava i principi della sua. Nonostante quello che si dice sui valori della Donna, la cultura maschile la pensa ancora allo stesso modo. Dalla presunzione si salvano certe culture ma tendiamo a bocciarle perché primitive.

“La madre dice ai servi…”

Qui c’è una madre, cosciente delle esigenze della terra oltre di quelle del cielo. e che in attesa di quelle del cielo bisogna anche occuparsi di quelle della terra. Lo sta facendo ancora. Sarebbe meglio di no. Confido sul calo dei servi.

“In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”

Chiamalo naturale, o chiamalo spirituale, ma tutti rinasciamo dall’alto, se per alto intendiamo un principio (e/o un inizio) fecondante. Rinascere dall’alto, quindi, è un tornare da capo. Quale il capo di Cristo? Il Padre. Rinascere al Padre, direi, necessariamente, implica il ritorno ad uno stato di fanciullezza. Mica somatica, ovviamente. Direi, invece, allo stato della fanciullezza in cui credevamo il padre, più grande di tutto e di tutti, tanto da meritare la totalizzante fiducia che è della fede. Per ritrovare il Padre più grande di tutto e di tutti (non quello di una vita ma quello della vita) al Padre si può ritornare se si rinasce con quella fede. L’acqua, oltre che simbolo della purificazione, è anche simbolo della vita. Per rinascere al Padre, quindi, è necessario purificare la vita.

La vita, si purifica, non tanto perché ci si lava i piedi (presso l’islam, purificazione del cammino del fedele) ma perché ci laviamo dai pensieri, che se spuri, ci sporcano la vita, e quindi, ci appesantiscono la rinascita. Spurio, (per mio sentire e quindi sapere) è tutto quello che non permette di rinascere secondo Spirito, dice Cristo, e da qualche anno dico io pur sapendo di predicare nel deserto. Lo Spirito è la forza della vita. Rinascere secondo Spirito, pertanto, è prendere atto di quella Forza e, conseguentemente, agirla nel nostro vivere. Il Cristo, la dice Paracleta, cioè, mediatrice. E’ così, ma i vicari l’hanno capito solo a parole.

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