Un giovane dell’est mi stava portando via la bicicletta. Diceva che era sua. Gli chiesi come poteva affermarlo dal momento che la chiave del lucchetto era in tasca mia. Fermò la sua pretesa proprietà quando gli dissi: se la bicicletta è tua chiama i Carabinieri: li aspetto! L’atteggiamento psichico e culturale che descrivo dell’emigrante egocentrico per necessità di dominio, non può non collidere con quello, egocentrico sì, ma in funzione della soggettiva identità, non, a servizio della ricerca di dominio su altra identità. Stante ciò che penso: come essere accoglienti, ma non per questo proni come i debosciati che generalmente ci credono perché vivono l’accoglienza della ragione altra come donnesca passività? Direi, come nel caso della bicicletta e cioè, confrontando delle ragioni con incontrovertibile ragione.