Gli spiriti sono vita che è stata su questo piano della vita. In ragione della corrispondenza fra stati in tutti e fra tutti gli stati, ci sono spiriti prossimi o non prossimi allo Spirito: potenza al principio e dello stesso Principio. Ci sono spiriti elevati tanto quanto Gli sono prossimi. Perché contrari e/o non pienamente coscienti del Principio, ci sono spiriti bassi tanto quanto non Gli sono prossimi. La potenza dei prossimi o non prossimi allo Spirito corrisponde allo stato del loro stato di vita. Dove non comunichiamo per mezzo di parole si può comunicare per mezzo di emozioni, vuoi fra vivente e vivente, vuoi, per inverificabili motivi, fra il nostro spirito e lo spirito di uno spirito. Ciò è maggiormente possibile, tanto quanto una coscienza è aperta al Tutto che è la vita: corrispondenza di stati fra il bene e il Bene, fra il vero e il Vero, fra il giusto e il Giusto.
Tanto quanto una vita è avversa a quei principi, e tanto quanto (nel Tutto che è la vita) il suo spirito comunicherà avverse emozioni, pertanto, di spiriti dolenti se sono nell’errore che porta al dolore; di spiriti falsi se nel falso verso il vero e il Vero; di spiriti ingiusti se verso lo spirito e lo Spirito sono ingiusti. Vita, però, è stato di infiniti stati di vita, così, anche le emozioni a favore come le contrarie. Cosa ci dice, allora, da quale spirito sono influite le nostre azioni? Lo capiamo, dalla forza prevalente che agisce le nostre. E’ una forza solamente nostra? Per come la vedo, no. La corrispondenza di stati che origina la vita non ammette separazione fra luogo e luogo, ed è, quindi, un Tutto che influisce il tutto che è ogni vivenza. Solo il nostro stato di coscienza sul Tutto ci separa dal Tutto ma questo non ci separa dalla Vita. Ammessa o non ammessa che sia l’ipotesi, degli influssi sul nostro spirito non possiamo escludere alcuna provenienza.
DENTRO FUORI OLTRE