A proposito

ANDANDO PER SCALINI

A proposito delle più volte dette e ripetute paure sulla mancanza del mangiare, per cui è meglio occuparsi di questo e che i diritti all’umano riconoscimento possono aspettare, a B. e ai suoi condivisori desidero ricordare “che non di solo pane vive l’uomo”. Vive anche di bisogno di giustizia; ed è il bisogno di giustizia che innerva le istanze del mondo in Lgbt.

Dice B: dovremmo scindere le problematiche dei diritti individuali e della responsabilità collettiva.

Non vedo cosa impedisce di portarle avanti assieme! Una sottaciuta volontà, intimamente contraria ma non detta per non apparire conservatori destrorsi quando non fascisti e/o comunque non in linea con il grillismo che ho adottato e che voto e che voterò indipendentemente dai contrari alla questione?

Dice B: portare avanti queste battaglie su diritti più o meno marginali.

Prego?! Tutti quelli che non votano Grillo e/o il Movimento trovano che le sue battaglie, tutto considerato, siano marginali. Prima, gli interessi della mangiatoia politica, prima i soldi ai partiti, ecc, ecc. E, allora? Ripetiamo la storia che dice: i violentati (dalla politica) che si attuano in politica diventano violentatori dei divergenti in politica?

Dice B. ognuno può fare quello che vuole nella vita, ma quando si passa a strutturare una società è necessario far prevalere le regole naturali e condivise.

Sulla ricerca di condivisione (commosso sino alle lacrime perché consente al mondo Lgbt di vivere purché sotto traccia) non posso non essere che d’accordo con l’affermazione del Bonotto, ma, permetta un sussulto: far prevalere le regole naturali e condivise? Quali? Quelle delle scimmie Bonomo che si usano sessualmente senza problemi, e sono felici (naturalmente parlando) più di noi? Quelle degli orsi che curano la prole per tre anni e poi chi si è visto si è visto? Pur odiernamente sostituita da qualche siringa, la regola naturale per la procreazione prevede l’uso del genitali maschile e di quello femminile. La regola culturale invece (generalmente contraria ai colti) prevede l’uso della psiche maschile nella femminile e della femminile nel maschile. La regola dello Spirito, invece, prevede che dall’uso degli insieme si generi vita.

Quando non vi è intesa fra queste regole, vi è infelicità, tendenze suicidarie, omicidi, femminicidi, e malattie di genere psicologico quando non psichiatrico. Il mondo in Lgbt, (originato dal frutto della prima, e della seconda regola) protrae la sua vita e i suoi intenti di felicità per mezzo della terza regola. Ora, signor Bonotto (e fuori dai denti) dové il problema se il mondo in Lgbt manda avanti la sua volontà di vita per mezzo del piacere di vivere la vita, anziché per mezzo della procreazione? Qual’è il problema se, nel suo desiderio di alleanza, anch’esso cerca l’avanzamento fisico-psichico-spirituale che è offerto da ogni genere di legame sentimentale? Il mezzo del piacere di vivere in Lgbt toglie qualcosa al mezzo della procreazione in etero? Non vedo! Al più, vedo che toglie potere ai parassiti della vita altrui, quali sono gli ammalati mentali consapevoli di farlo, qual’è la politica, (o meglio, la partitica) che cura la propria rex anziché quella pubblica perché gli risulta marginale farlo! Parassita dello spirito altrui è una mal agita religione, quando, osteggiando la vita per infiniti opportunismi e conservazione dei pastori sulle pecorelle, opera contro le infinite possibilità della creazione. A cominciato 2000 anni fa e non ha ancora smesso, però, ama chi ha ucciso, e non dimentica mai di portargli dei fiori! Tante grazie! Il Crocefisso ne sentiva proprio la mancanza!

B: comportamenti fuorvianti e innaturali, è necessario riportarli in carreggiata, sempre con un’azione umanitaria.

Tante grazie, signor B, per l’intento umanitario! Sento di doverle ricordare, però, che anche gli hitleriani riporti in carreggiata di fosca memoria usavano azioni umanitarie. Infatti, prima di bruciare le vittime di cotanto sentimento, li gasavano! Naturalmente, ci sono gas e gas, pire e pire. Glielo preciso per evitarle di far delle corrispondenze non consoni al mio pensiero almeno in questa sede.

B: anche per me il matrimonio è concepibile solo tra uomo e donna per il mantenimento della specie e per l’avanzamento fisico-psichico-spirituale.

Ringraziandolo sino alle lacrime per l’azione umanitaria a favore dei richiedenti diritto, non posso non rilevare che il pensiero di B. è tipico del fondamentalismo cattolico! B. può credere a quello che vuole, ma perché dovrebbe usare le sue idee per far padronato su quelle altrui? Sul quantitativo fallimento del cosiddetto avanzamento psicofisico offerto dal matrimonio ci sarebbe molto da dire, ma lascio la parola alla cronaca nera che, chissà perché, Bonotto trascura. Chiaro che ci sono matrimoni felici e che durano tutta la vita. Mi commuovono sempre: vuoi perché nell’animo sempre orfano, vuoi perché nell’animo usato da un pedofilo! Per la cronaca, prete! Ricordo al Bonotto che il mondo Lgbt non si è mai opposto al matrimonio idealmente inteso. Preciso idealmente inteso perché in realtà, e per la gran parte, è sentina di molta sofferenza.

Considerazione a parte, il che vuol dire che al mondo in Lgbt gli va bene, e che se non gli va bene, considera la sua scontentezza come fatto marginale. Lo chiamino come vogliono i B. e i suoi condivisori, ma il mondo in Lgbt chiede solo la regolarizzazione di un sentimento su basi paritarie al matrimonio, non, un matrimonio; che poi lo festeggino come si usa nei matrimoni, e che questo lo faccia diventare matrimonio, vuol dire, prendere lucciole per lanterne, o come dice il Guzzanti, venir giù “dal Monte del Sapone”.

B:  si fanno passare tante cose nella vita come progressiste, ma spesso esse sono in netto contrasto con la natura interiore degli esseri umani e questo determina conflittualità personale e collettiva.

Il che vuol dire: fermi tutti altrimenti andiamo a fondo?! La paura di andare a fondo è sempre stata dei profeti di sventure, e da quelli usata per far mantenere, nel fondo, pur dando idee di salvazione! “In netto contrasto da conflittualità personale collettiva”, lo sono (profeti di sventura) dove è maggioritaria l’influenza religiosa sulle coscienza del cittadino. No, invece, dove, pur nella conservata spiritualità, vi è decondizionata conoscenza. Comunque sia, ad ognuno il suo pane, signor B. ma sollevi le mani da un mondo che non le ha mai chiesto di usare la farina in Lgbt per impastarlo. Dove, per convinzioni personali non si è a favore, ma neanche umanamente contrari, a mio vedere, i mentalmente sereni si astengono, o fanno come ho fatto io per la questione dell’aborto: si o no? Pur intimamente dissenziente, ho votato a favore. L’ho fatto, perché dove vi è dolore, non si aggiunge dolore a dolore. La mia azione umanitaria non corrisponde alla sua, signor B? Pazienza! In ultima, ognuno pagherà i suoi conti, e gioirà dei suoi guadagni. Per quanto riguarda me, anch’io pagherò i miei conti ma saprò anche che non avrò tolto nulla a nessuno! Così facendo non si formano partiti: lo so.