Considero i congiuntivi

Considero i congiuntivi come si considerano gli U.F.O: c’è chi li vede.

Dopo le elementari in collegio, verso i trentacinque (anno più anno meno) ho conseguito la licenza media e la prima superiore studiando alle serali. Siccome errare è umano e Ariete perseverare, in mezzo a ragazzi che gridavano alle ragazze ”col c…., col c…., è tutto un altro andazzo” e alle ragazze che gridavano ai ragazzi ”col dito, col dito, orgasmo garantito“, iniziai a perdere i capelli e cominciai il biennio. Successe alle Montanari di Verona. Mi distinsi in religione, in un test dell’insegnante di Pedagogia nel quale risposi: ”quasi sempre” o ”quasi mai” alle domande, e perché mi si chiamava papà. Molto francamente, se i miei studi sono proseguiti lo devo alla carità degli insegnanti più che alle mie capacità. Quando non ho potuto non ammettere che la vergogna di accettarla era maggiore del fine per cui l’accettavo (capire e capirmi) ho lasciato la scuola. Da qualche parte dell’Emilia devo avere una abilitazione ad una terza superiore: ci stendo un pio velo.

ANDANDO PER SCALINI