In sostituzione

In sostituzione dell’operaio romeno (molto in gamba) la cooperativa mi dice ti mando un srilanka. Abita vicino. Sono le 10 e mezza. Dico alla cooperativa: mandamelo subito! La cooperativa glielo dice. Alle 15, non era ancora arrivato. Dico alla cooperativa: mandamene un altro! Mi dice: ti mando un boliviano. Bene! Una ventina di minuti dopo, correndo affannata sotto un ombrello che pareva appena tolto da un cassonetto dell’immondizia mi arriva una persona. La guardo. Gli dico: mi dispiace, ma non assumo donne perché questo ambiente non è sicuro. Mi dice: ma, io sono un uomo! La riguardo! I casi sono due, o ha un petto particolarmente obeso, o ha due tette così! Non me frega più di tanto se questo è un transessuale ma ho a che fare con 350 condomini, in un ambito che li vede come fumo negli occhi perché generalmente dediti alla prostituzione (e passi) ma anche perché particolarmente casinisti: i brasiliani in particolare modo. E mo’ che faccio? Gli dico di cominciare domani alle otto: staremo a vedere. (Non è venuto: confesso il sospiro.)

DEI TEMPI CHE FURONO