La voce di tua madre

La voce di tua madre spaventa perché comunica emozioni da delirio. Lo si potrebbe chiamare quello di Ofelia: principessa di Danimarca e promessa sposa di Amleto. Se la causa della pazzia di Ofelia fu la pazzia di Amleto, e se si può sovrapporre la realtà di queste due figura su quella dei tuoi genitori, si potrebbe anche dire che tuo padre (“folle Prence di Danimarca perché impotente sovrano del suo stato”) a sua volta ha indebolito la mente di tua madre, al punto da renderla impotente sovrana del suo stato: la sua femminilità e la corrispondente cultura. Può essere provocata quella debolezza mentale a causa del crollo dell’idea di marito o di amante o di uomo o di padre del suo “Amleto”, oppure perché sovraccaricata dei pesi della vita che tuo padre non sa e/o non vuole affrontare, o per un insieme delle cause. Tu sarai Amleto di diversa condizione da tuo padre tanto quanto non te ne starai sugli spalti del castello ma affronterai il villaggio (la tua realtà umana e sociale) da semplice uomo.

Semplice significa composto da elementi essenziali, non poco importanti come potresti interpretare e “semplice uomo”, significa senza i titoli reali: presunzioni e narcisismi di vario stato e/o genere che necessitano a chi deve sentirsi incoronato da grandezze per non ammettere che non sa affrontare la realtà così com’è, e così com’è lui.  Non credo molto nella psicologia come ricerca dei “pori morti” (i concetti originanti i disturbi nella mente) ma come ricerca dei “pori vivi”: i principi di base che aiutano il cammino della Persona verso la sua vita e la vita. In questo senso la intendo eminentemente funzionale alla Pedagogia: scienza dell’educazione verso la vita. Pertanto, indipendentemente dal fatto che la mia analisi possa essere in molti modi attendibile o no, ti invito a discutere questa lettere con il tuo psicologo.

Ti ripeto, non quanto per capire il passato, ma per quanto può aiutarti a ricollegarti con il tuo presente e a indirizzarti meglio verso il futuro. Un ultimo invito da “psicologia selvaggia”: bimbo, “smonta dal fico” e muovi il culo! Non solo per non rendermi penose le nostre conversazioni telefoniche (il che, potrebbe essere relativo) ma per non renderti penosa l’esistenza.

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