C’è un caldo boia: sono distrutto! Il solito giornalaio è chiuso. Vado da uno che è dietro l’Arena. Arrivo sotto il residuo che chiamano ala. Sono in bici. La velocità è quella di chi sta retto per motivi che non ho mai capito. Una maestra che guida un gruppo molto sparso di ragazzini mi veda arrivare. Devo essergli sembrato un camion e rimorchio perché si mette ad urlare: state uniiiitiiii! Ci sooono leee bicicletteeee! Le bicicletteeee nOOoooOOO!!! ribatte una voce. Signur: perché non c’è più niente come una volta!
ANDANDO PER SCALINI