2) Del prete in oggetto

Di questo mascherato sia come prete che come uomo ho già scritto ma questa mattina mi sono ricordato un’altra delle sue. Eravamo in classe. Non ricordo per quale precedente discorso ma in fine citò Lutero. Ci disse che morì al cesso in conseguenza della perdita delle viscere. Ora, immaginate un bambino che sente dire possibile quella causa di morte. Ora, immaginate un bambino che deve andare al cesso e che teme di non avere abbastanza fede su quanto la chiesa (per mezzo di rappresentanti di quel genere) gli va insegnando su Dio. Non ricordo se da allora soffrii di stitichezza ma non è così impensabile. Non mi fu facile allontanare quella disturbante fantasia. Neanche ricordo come ci riuscii. Certamente mi aiutò il disprezzo che da allora ebbi per ogni forma di terrorismo. Quello verso quel prete (allora chierico) inizio da prima ma da allora ombrò dello stesso disprezzo (più o meno totale) tutti quelli che conobbi in seguito. Dal mio disprezzo si salvò solamente Don Ottorino. Per tutto quello che significa e comporta, il suo essere prete non aveva bandito il suo essere uomo.

DEI TEMPI CHE FURONO