Nella lettera alla Signora Segre ho manifestato questo pensiero: raggiunto il massimo stato della nostra forza e della nostra potenza il nostro spirito torna allo Spirito. Il che è un po’ come dire che raggiunta la massima capacità di contenimento i nostri polmoni tornano all’iniziale condizione. Il Principio è la massima unità di sé: è l’Uno.
Influendo la sua forza e la sua potenza nella materia la rende Natura che la soggettiva Cultura vivifica tanto quanto il suo spirito vivifica (e viene vivificato) dal rapporto di corrispondenza fra i suoi stati.
L’Uno (Natura della sua Forza e Cultura della sua Potenza) nella materia ha influito si, lo stesso suo principio (la sua Unità) ma nella forma di principio somigliante; somigliante per forza di cose, direi. Nessun principio, infatti, può originare la stessa immagine di sé. Ciò che al principio è Trino (ma nel suo assoluto Uno) nella somiglianza è trinitario.
Poiché vita è corrispondenza di stati in tutti e fra tutti i suoi stati, ne deriva che ciò che è trinitario è indotto a diventare unitario. Dove non indotto o impedito vi è
il dolore
che porta all’errore ^ che porta al dissidio
A che scopo il ritorno dello stato trinitario all’Unitario? Simbolicamente parlando, lo stesso di quello dei polmoni: permettere al principio del Principio (la vita) di rinnovare il sangue del creato e delle creature che diversamente dalla Forza e dalla Potenza originante hanno una vitalità a termine. Al proposito, le religioni dicono che ci sono anche altri motivi. Diversamente dalla religioni io non escludo nulla.
Il ritorno dell’universale Mondo al suo Principio
mi fa pensare che dopo la Genesi che è stata vi sarà quella che verrà a farsi culla per la successiva che si farà culla per culle che sono oltre la nostra capacità di scienza. La Ragione non mi conferma il pensiero e il mio spirito ci sta pensando: tanto continua a bastarmi.
FUORI DENTRO OLTRE