Le storie no

Quando ho iniziato a vivere la mia storia sessuale, non c’era piattola nel giro di chilometri che non prendessi. Succedeva anche con gli uomini_piattola: destini.  Rimorchio un soggetto. Amante di rara nullità, culturalmente insulso, scolasticamente infantile, balengo e bellissimo. A me non piacciono i belli. Quello però, era di una bellezza che direi mobile, come mobile è la donna non precotta. Accudiva cavalli in un Circo arrivato a Verona. Dormiva, molto probabilmente, sulla stessa paglia. Non so come conosce una rossetta. Non bella ma graziosa, simpatica, determinante. La conosco anch’io. Viene a casa mia. Resto anche fuori di casa mia, per permettere a loro di stare assieme. Al ragazzo faccio tagliare i capelli in un modo che a me pareva più adatto al suo viso. La piccola ne è entusiasta. Per tutto il pomeriggio, la sento esclamare: Dio, che bel, dio che bel, dio che bel! Il padre si oppone violentemente.

E’ di pelo rosso anche lui. Vado a casa di quell’uomo. Sostengo le ragioni dei due piccoli. Immaginatevi la scena! Il Finocchio che non si sa da che parte salti fuori, va a dire a quel padre, (caratteraccio!) che la sua unica figlia sta bene con un ragazzo che non si sa da che parte sia saltato fuori. Dove avevo la testa, lo sa solo el Signor! Il ragazzo prende la sua strada con la sua piccola. Si sono sposati. E’ rimasta incinta. L’ho rivista con una carrozzina. Non so più nulla. Anni dopo, mi arriva una cartolina del ragazzo. C’è scritto: nonostante tutto sei un mio amico. E’ vero che ho preso le piattole, e pure i pidocchi da quell’amante, ma le piattole e i pidocchi passano, le storie no.

DEI TEMPI CHE FURONO