Qualche volta il mio sguardo ha irritato. Forse perché ho comunicato (me nolente) delle emozioni di giudizio. Lontana da me l’idea, ma evidentemente presente timore in chi mi capita di guardare. Certamente può essere dal mio modo di vedere, ma può anche essere dal modo di vivere di chi guardo. Siamo tutti, immagine + testo. Se un testo è chiara immagine, perché dovrebbe irritarsi se qualcuno lo legge? L’irritazione, allora, mi fa dire che quel “testo + immagine” non è sicuro di essere un’opera finita, oppure, si irrita se altri intuiscono quello che non vuol trapelare o non può non trapelare. Quell’insicurezza, “delega” a me il giudizio che non sa, non può, o non vuole dare di sé, ma io che c’entro?
ANDANDO PER SCALINI