In questa coppia sento la madre più determinante del padre. Nel formazione del carattere virile di un figlio questo crea degli strani pasticci identitari. Non sarebbero pasticci se formassimo l’umanità più che formare il normale (?). Guaio è che la norma sclerotizza le soggettive specificità. Ho un orrendo ricordo di una donna poliziotto (una ufficiale) che ho visto agire nei confronti di un tossicodipendente che all’epoca seguivo sia come associazione che come conoscenza. Esaltata, sprezzante, inutilmente distruttiva la personalità dell’altro quella femmina: donna per me è altra cosa. Indubbiamente ricostruita a livello psicologico, sia dalla divisa che dal conforto di altri tre agenti, che, a dirla tutta, non sapevano più da che parte guardare quell’inutile scemeggiata. Se non fosse stata in divisa, l’avrei detta impasticcata, o in “riga”: non che la faccenda sia del tutto escludibile, ovviamente. Non posso non domandarmi: quanto sono psicologicamente sani quelli che indossano una divisa come indossassero una camicia che da forza perché li forza? Si, questo, è il problema!
ANDANDO PER SCALINI