Gli spiriti esistono?

Avevo risposto a questa domanda dicendoli esistenti ma non attendibili. Ulteriori riflessioni mi portano ad ampliare i pensieri. Lo Spirito della vita è una forza, o con maggior dire, una potenza. In ragione dello stato del proprio stato, somigliante allo Spirito ogni forza e/o potenza emanata da quel principio. Come lo Spirito non ha identità corporea, così le forze e/o potenze emanate da quel principio. Lo Spirito è una potenza che tutto pervade. Così le potenze a quel principio somiglianti. Giunto al punto, mi sento di affermare che gli spiriti (per l’idea che ne hanno sia quelli che li dicono esistenti sia quella di chi li dice non esistenti) non esistono. Esistono, invece come potenze prossime o non prossime alla primigenia fonte della vita: lo Spirito. Gli stati di principio della vita sono il Bene per la Natura, il Vero per la Cultura e il Giusto per lo Spirito.

A quelli somiglianti, i nostri principi. Le potenze della vita corrispondono con la potenza della nostra per affinità di potenza. Non possono diversamente perché (come nell’Immagine) dato il bene, il loro vero deve corrispondere al giusto. La vita, però, è stato di infiniti stati di vita. Ne consegue, pertanto, che il vero può essere ombrato dal falso; che il giusto può essere ombrato dall’ingiusto: che il bene può essere ombrato dal male: dolore naturale e spirituale da errore culturale. Lo stato delle soggettive ombrature sui loro principi della vita formano il “corpo” di quelle potenze. Quei corpi diventano visibili come “ombre” e/o “macchie” nelle persone di vissuta medianità, quando la potenza del proprio spirito si trova a corrispondere (ne sia cosciente o no) con un’ulteriore ma equivalente potenza. E quando appaiono come identificabili figure? Le figure delle potenze hanno il “corpo” dato dallo stato della loro potenza, non, lo stato di quello che sono stati. Poiché non sappiamo più nulla di quello che sono stati, neanche sono identificabili. Lo sono, invece, quando, per inverificabili motivi (comunque inattendibili) ci appaiono per quello che erano. Ma, così ci appaiono, oppure, così c’è li fa apparire il bisogno di vederli che è in chi (direttamente o indirettamente) pratica lo spiritismo da medianità?

Per quella possibilità, quelle potenze possono essere viste anche da chi è influito da bisogni di conferme variamente spirituali come anche da conferme religiose. Nei casi di più laceranti lutti, anche da chi necessita di consolatori bisogni. Da molte parti ho scritto che la parola è l’emozione della vita che dice sé stessa. Come, per diventare vita, la parola è agita dall’emozione, così, corrispondenti emozioni permettono la vista delle “visioni” che diciamo soprannaturali. In quanto tali, quelle presenza sono indubbiamente soprannaturali. In quanto apparizioni, però, sono figure (date e dette) dai nostri bisogni: Con altro dire, vediamo ciò desideriamo vedere. Può succedere anche nei casi di paura, così, chi è spaventato dalla vita vedrà quello che la sua paura gli farà vedere; e se la sua paura è mostruosa, un mostro o più mostri vedrà. Chi (nel timore di non vivere con sufficiente coerenza la propria cultura religiosa) addebiterà al male quello stato di colpevole incoerenza, un diavolo o più diavoli vedrà. Dove una persona non li vede ma lo stesso si sente ghermito da ciò che non vede, si formano i casi di una possessione della mente (si manifesta come ossessione) e/o del pensiero (si manifesta come il desiderio di Satana che porta al satanismo.

La possessione dello spirito personale porta a manifestare delle potenze spiritiche estranee al proprio spirito. Poiché nessuna potenza può totalmente invadere un’altra, più che di subita medianità, direi da malattia chi è preso da quella sofferenza. Ciò che permette le visioni, permette anche la scrittura automatica, come anche le voci nei casi di trance. Le potenze causano le possibilità, ma non sono in grado di manifestare in proprio. Di fatto non hanno corde vocali o mani per scrivere. Lo possono, invece, influendo il dedito alla medianità come anche allo spiritismo, influendo con la propria potenza il dato medium e/o sul dato spiritista, il quale parlerà o scriverà (in ragione di quanto emozionalmente riceve) quanto gli detta la forza influente. Perché gli spiriti (le potenze) tanto o poco invadono il nostro spirito? A mio sapere, perché non possono far diversamente! Come la potenza dello Spirito ha i limiti posti dalla sua potenza, così le potenze. Se possono intrufolarsi nella nostra abitazione, quindi, è perché lasciamo aperta la porta di casa! Quando è aperta la nostra porta di casa? Il nostro spirito è aperto quando il nostro vero, scisso dal nostro bene, vive nel dolore. Il dolore è il male naturale e culturale che porta la nostra potenza fuori strada sia per depressione che per esaltazione.

DENTRO FUORI OLTRE