Prano si, o prano no?

Cortese signore: in un’inserzione che ho presentato all’incaricato della raccolta pubblicitaria, citavo la facoltà prano: l’ha rifiutata. Dato il genere della mia richiesta, infatti, non trovava idonea voce. Condividendo le perplessità dell’incaricato, ho cambiato il testo. Mi è rimasto, però, un che d’incompiuto per la nolente diffidenza da preconcetto che ho subito. La prano è un’energia intelligente. Indipendentemente dalle conoscenze del prano, ed anche dello stesso bisognoso, va dove deve andare e fa quello che deve fare. Voglio dire, che è come un’acqua che riempie dei vuoti anche non rilevati. Per tale intelligenza, la prano è medico e medicina. La prano può esser mossa dalla partecipazione, ma anche da altri motivi. Viene usata, infatti, anche come strumento di un bisogno di dominio comunque finalizzato, come professione (?), varia auto beatificazione, più o meno arpionante “magia”, e quanto d’altro si colloca nei grigi toni della vita. Per quei cenerini aspetti, trovo giusto confidare nella personale ragione, e di porre riservata fiducia. Nei confronti della prano, invece, “avanti con giudizio”, per non mancare di giudizio, o verso chi agisce per il solo sentimento. Con i miei più cordiali saluti.

DEI TEMPI CHE FURONO