C’è Islam ed Islam

Lettera spedita secoli fa a “la Repubblica”. Rifatta in più parti.

Con Abu Imad (Iman dell’Istituto Culturale Islamico della Moschea di Viale Jenner) anch’io trovo erronea la definizione di “moderato” data all’Islam che intende mettersi in corrispondenza di vita con il paese che l’ospita. Vi è il rischio, infatti, che la moderazione spirituale del credente islamico venga intesa (o fatta intendere) come dovuta ad una mitigazione, o peggio ancora, ad una occidentalizzazione della fede che l’Islam non ammette. Più che in moderato o fondamentalista, quindi, dovremmo distinguere l’Islam in “confidente”, ed in “diffidente”.
E’ confidente l’Islam che accoglie la volontà della Vita: il Dio in cui crediamo al di la del nomi che Gli diamo; è diffidente, invece, l’Islam che si arroga l’arbitrio di sovrapporre la volontà della sua vita su quella della Vita. Di quell’arbitrio ne ha fatto man bassa anche il cristianesimo che tutt’ora rimpiange i tempi in cui lo poteva. Come distinguere la nostra volontà da quella della Vita e, quindi, distinguere l’Islam confidente da quello diffidente? In ogni cultura religiosa, il principio della vita è il Bene. Ne consegue, pertanto, che nella nostra volontà di credenti non vi può non essere quella del Principio, tanto quanto non perseguiamo il Suo principio, appunto, il Bene. In quanto antitesi del bene, il dolore è il principio del male in tutti i generi di errore. Da ciò ne consegue, che non vi può essere bene divino dove rechiamo martirio in noi, in altro da noi e nella vita generando motivi di urlo nella comune umanità. Fra Religioni, dove sui sensi della vita umana e divina non vi è l’intesa che alla vita credente e non credente ferma l’urlo del dolore (e, quindi, l’errore) neanche vi può essere una spirituale unione fra Religioni. Se poi pensiamo alle Religioni come teste di quell’Idra che è il Potere dell’uomo su l’uomo, è da citrulli anche il solo pensarlo. Essendo cristiano non dovrei permettermi di “predicare” alla fede mussulmana un ritorno alla sua origine, ma se l’accoglienza della volontà della Vita è principio fondante della fede islamica, non di meno lo è stato di quella cristiana: sul come stendo un pio velo. Su questa lettera, invece, faccia lei.

DENTRO FUORI OLTRE