Dio è lo stato assoluto della vita: è il Principio di ogni principio. Essendo assoluto, un principio di ogni principio può generare solamente il suo assoluto, ma uno stato assoluto permette un solo assoluto perché al principio vi può essere una sola Immagine: quella del Principio. Quanto originato dal Principio, allora, non può essere che Somigliante: punto. Tanto quanto una vita è somigliante all’Immagine e tanto quanto possiamo pensarle eletta. Questo, però, non modifica la realtà del rispettivo essere. L’Essere non ha identità sessuale. L’assume nel suo divenire in ragione degli infiniti stati della volontà di vita dei suoi stati: Natura per ciò che è, Cultura per ciò che sa, Spirito per ciò che sente. Ciò che determina una sessualità, quindi, è il prevalere di un dato stato: maschile se determinante, femminile se accogliente. La vita, tuttavia (o, meglio, il vivere) è stato di infiniti stati della relazione di corrispondenza fra volontà determinante e volontà accogliente. Anche la sessualità quindi (vuoi quella conforme che quella non conforme) è stato di infiniti stati. L’omosessualità non è conforme alla Società che si pone il maggioritario fine di formare il Cittadino sessualmente contributivo. Non è difforme alla Società che si pone il maggioritario fine di formare la Persona anche sessualmente contributiva. Non ci resta che confidare nella Città di Dio. Non quella cartografata dai cristiani, ovviamente, che lo è con più di qualche dubbio.
DENTRO FUORI OLTRE