Prano è Pranoterapia?

Prano: composto del sanscrito prána ‘soffio vitale’ e terapia.

Definisco il carattere principale della “mia” prano come variamente decongestionante. Quando avvicino le mani sulla persona, infatti, questa sente un generale “scioglimento” delle sue tensioni. Nel caso di tensioni muscolari (comunque provocate) ho constatato che la mia prano (mia sempre con virgolette) sciogliendo le contratture elimina i relativi dolori. Nel caso di tensioni mentali, elimina dei mali di testa, e/o rilassa, ma ogni caso è un caso a sé. L’interruttore che apre la mia facoltà è la compassione. Si può far pagare la compassione, o farla diventare un mestiere? Per quanto mi riguarda è chiaro che no. Almeno in potenza, l’energia prano la possediamo tutti, ma perché non lo manifestiamo tutti? A mio avviso, la coscienza di quel possesso è collegato alla “conoscenza” (e, quindi, coscienza) dell’energia della Vita: il Tutto dal principio e dello stesso Principio. In questo maggior stato della conoscenza vi sono le forze e le potenze disincarnate (gli spiriti) delle incarnate che furono.

In ragione della forza e delle potenza raggiunta vi sono spiriti prossimi ad altri spiriti (li abbiamo detti Bassi) e vi sono forze e potenze (spiriti) prossimi allo Spirito: li abbiamo detti Alti. Sono Bassi gli spiriti agiti dai principi particolari che vissero. Sono Alti gli spiriti agiti dai principi universali (quelli dello Spirito) che hanno vissuto da incarnati. Non ci è possibile distinguere gli Alti dai Bassi perché, vita, è stato di infiniti stati di vita sia su questo piano che su l’ulteriore. La corrispondenza fra infiniti stati di vita rende infinita anche la corrispondenza di spirito (su questo piano, forza naturale attuata dalla relazione culturale fra i principi della vita) sia nel caso del singolo spirito sia fra spiriti. Quello che vale per il mondo non materiale vale anche per il materiale.

Manifesta l’energia prano chi della vita recepisce (sempre a mio pensare, ovviamente) delle maggior emozioni. Il che è un po’ come dire che il prano è una radio che riceve anche le onde fuori banda. Nulla può dire, però, circa le stazioni (soggetto e/o stato e/o condizioni) che emettono quelle trasmissioni: tanto meno i motivi. In genere, il prano le valuta positive perché positive le conseguenze. La valutazione, però, non difende da una fallace ingenuità: porre fede in uno stato della vita non conosciuto perché dona delle perle (pare) mentre potrebbero ben essere delle perline. Perché diffido anche quando non pare esserci motivi di diffida? Perché (sempre a mio parere) i cosiddetti doni dello Spirito (i carismi) agli spiriti Bassi sia in Alto che in basso servono a vincolare lo spirito che li riceve allo spirito che li concede. Vi è possibilità di fuga da questo tossicodipendente baratto? Secondo me, uno solo: ricordare che lo Spirito è un principio assoluto e che un principio assoluto può donare un solo assoluto carisma: la forza e la potenza del Suo spirito. Tutto il resto è placebo per depressi. Ammesso tutto questo pessimismo, Vitaliano, perché ti capita di praticarla? La pratico perché non ho spiriti fra i miei confidenti; e se ci fossero e operassero nel mio spirito a mia insaputa, loro la responsabilità, esattamente come responsabile di un impianto per l’acqua è idraulico, non la canna di rame.