“Così in Alto, così in Basso”

L’affermazione originale dice l’opposto. Non unica spiegazione, forse perché l’autore era più interessato a dire l’Alto anziché il Basso. Io, invece, che ero interessato a ritrovarmi, sono partito da me, cioè, dal Basso. Visti i principi della vita in Basso, (quelli, appunto, della Somiglianza che sono e siamo) e dato il rapporto di uguaglianza che vi è fra un’immagine e ciò che gli somiglia, (uguaglianza di stato fra l’Alto e Basso, non eguaglianza di condizione fra i rispettivi stati) non ho potuto non giungere a “vedere” anche i principi della vita in Alto. Con altro dire, preso atto del bene, ho “visto” il Bene. Così per il vero, il Vero, e lo stesso per il giusto il Giusto. Una volta concepito lo Spirito come forza della vita (nel Basso come nell’Alto) ogni “visione” mi è apparsa da sé. Su questo piano della vita (come su l’Ulteriore) ho scritto quello che penso, ma quello che penso non è quello che certamente so. Ne consegue, che le mie verità sono il frutto di speculazioni, fondate su una capacità di pensiero. Quanto sia fondata questa capacità, prima o poi andrò a verificarlo. L’esistenza della Divinità e del suo Spirito (la forza della sua vita) si basa su un atto di fede, quindi, a ognuno la sua, o la sua opinione. L’esistenza dello spirito umano, invece, è provato (come forza della vita) dal sentire la nostra vitalità. Sulla Metempsicosi, molto si può dire, o tanto, poco, o per nulla credere. Come anche sull’esistenza degli spiriti, e sui cosiddetti doni dello Spirito che ho trattato. Non è possibile accertare, infatti, se provenienti da un altro stato della vita, o se provenienti da un altro stato della mente: stato raggiunto (il mentale ignoto) vuoi per malattia, vuoi per “mistica” o vanesia ricerca di potere. Per quanto riguarda il pensiero “per Damasco” e per i credenti, l’unico dono dello Spirito chiaramente verificabile è la vita: Bene per quanto è Vero al Giusto. Per quanto riguarda i non credenti, l’unico dono chiaramente verificabile è lo spirito della loro vita: bene per quanto è vero al giusto. D’inattendibile fonte ogni “dono” di dubbia provenienza perché da quando c’é vita è noto che il male sa fingere il bene, molto bene tanto quanto è male. Il che vuol dire, che il male può essere maggiore (anche come errore) dove maggiore la rivelazione. Mi si dirà: ma ci sono manifestazioni, che pur provenienti da inattendibile fonte, comunque recano soccorso e quindi sono un bene! E’ vero, tuttavia, per quale fine? Quello fine a sé stesso, (recare gratuito bene) o un fine sotteso, quale, ad esempio, far dipendere un animo, dall’animo donante? Ogni potere di qualsiasi genere usa questa rete. Ci cadono persino gli stessi adulti che ai bambini raccomandano di non accettare caramelle dagli sconosciuti! Dimenticano il loro stesso avvertimento (quegli adulti) non appena un dolore fisico, e/o culturale e/o spirituale li fa tornare bambini alla ricerca della guida consolatrice. C’è una sola attendibile guida: Il Principio del Bene nella Natura, per quanto è Vero alla sua Cultura, perché Giusto al suo Spirito per i credenti, e il principio del bene nella Natura per quanto è vero alla propria Cultura e Giusto al proprio Spirito, per i non credenti.

DENTRO FUORI OLTRE