Solo recentemente ho saputo che le stimmate che avevano segnato grande parte della vita di padre Pio sono sparite dopo la sua morte. Non so che conclusione ne abbia tratto la Commissione deputata alla sua beatificazione. Quelle che ne ho tratto io sono queste. Le allego alla sua curiosità. Lo Spirito è il principio della forza della Natura della Cultura della nostra vita. Poiché lo Spirito è vita non può essere e, conseguentemente dare che integrità. Se così non fosse, contraddirebbe il principio di cui è forza, appunto, la vita. Essendovi vita naturale quanto soprannaturale, lo Spirito della vita è la forza di ambo gli stati della vita. In ambo gli stati della vita, la vita è bene ed il Bene è il suo principio. Le stimati sono ferite e, come tali, un dolore naturale che non è detto che non diventi fonte di dolore. Può lo Spirito della vita “donare” un segno che può portare al dolore? A mio avviso no, perché il dolore é male naturale e spirituale da errore culturale. Se non può essere stato lo Spirito della vita, allora, non può non essere stato che uno spirito nella vita. Ipotesi sia, le stimati non sono segno di spiritualità, bensì di spiritismo. Di quale vita ed in quale stato? Non essendovi possibilità di verifica, a questa domanda nessuno può rispondere con certezza. Verso la fine della sua vita, padre Pio si lasciò sfuggire un “non ne posso più!” Concesso che anche i santi possano scorarsi, di cosa e/o di quale vita non ne poteva più? Se certamente possiamo escludere che abbia patito delle stanchezze verso la forza (lo Spirito) della vita divina, allora non ci resta che la sua o quella che occupava la sua sino al punto di stancarlo. Se, come penso, quelle manifestazioni appartengono allo spiritismo, allora, che credibilità hanno e/o provano? Per quanto ha avuto modo di sapere e di capire per mezzo di personale esperienza (in certi momenti non ne potevo più tanto erano assillanti) tutte le manifestazioni dello spiritismo sono vere (ovviamente, quelle vere) ma nessuna attendibile per il semplice fatto che, se non si possono smentire, è anche vero che non si possono provare. Ne consegue che in mezzo ci sta il dubbio. Ciò che non si può smentire (nel caso l’origine spiritica delle stimati) ma neanche provare che siano di origine spirituale, quanto può reggere una causa di beatificazione? Il male può fingere il bene anche molto bene tanto quanto é male. Allora, quanto si può escludere che le manifestazioni di padre Pio siano dovute solamente ad uno spirito nel bene? Il fatto che anche siano sempre state un bene quelle manifestazioni, con quali sicurezze possiamo affermarlo, dal momento che, purché lo scopo primario sia quello di ottenere del male, non è escluso al male la possibilità di dare del bene? Non succede anche in questo piano di vita che ci si serva dei doni pur di giungere a dolerla? Non solo la malafede può giocare dei brutti scherzi, signor P., ma anche la buonafede. E’ anche per questo che mi fido solo della Vita e di nessun altro spirito. La prego di seguire l’esempio anche verso il mio.
DENTRO FUORI OLTRE – a Marco P.