Alle domande che hanno accompagnato il mio crescere (e molte volte assillato) una decina di anni fa ho risposto così: la vita della Cultura sessuale, deforma, se fissa ciò che forma, la vita della Natura sessuale.
Per quello che sente, secondo ciò che sa in ciò che è, è maschile il principio che determina ciò che deve o non deve essere naturalmente, culturalmente e spiritualmente proiettato della vita propria o altra. Per quello che sente, secondo ciò che sa in ciò che è, è femminile il principio che determina ciò che deve o non deve essere accolto (naturalmente quanto culturalmente e spiritualmente) della vita propria e altra.In ciò che è Uomo ed in ciò che è Donna, – vita – è stato di infinite corrispondenze fra gli stati maschili della determinazione e i femminili dell’accoglienza. L’Uomo, dunque, è maschile secondo quanto la sua determinazione proietta (sia essa vita naturale, culturale quanto spirituale) ed è femminile secondo quanto culturalmente e spiritualmente accoglie di ciò che ha determinato. La Donna è femminile secondo quanto accoglie la vita naturale, culturale e spirituale, ed è maschile secondo quanta vita proietta la sua determinante accoglienza. Se è ben vero che la sessualità si può nominare per generi, è anche vero che nell’essere “vita” vi è il genere universale che contiene ogni particolare. Data l’universalità del genere “vita”, generare vita secondo la Cultura dell’individuale Natura è il principio di vita, del genere della sessualità naturale, culturale e spirituale di ogni vita della vita. Secondo questo principio, ogni genere di Natura sessuale che persegua la Cultura dell’universale genere della vita, è normale a sé stessa, ed normale al Principio della vita: la vita. Dati questi principi, ogni Natura che fissi (e/o venga fissata) in un nome particolare, condiziona (o si condiziona) la sua evoluzione. Condizionando una vita di nome particolare, anche fosse allo scopo di tutelare la manifestazione di quel dato particolare, comunque si sosta quell’essere presso quel nome. Sostandolo, nel contempo si arresta ciò che si vuole e si deve evolvere. Da ciò, non può non conseguire che la Cultura “Gay” della realtà culturale umana di una data tendenza sessuale (lo specifico vale per tutti i generi sessuali) è sostanzialmente e formalmente inficiata dalla negazione che si procura alla universale Cultura della persona, quando la si contiene nei dettami detti da una “normalizzazione” che esprime la sua regola esistenziale sulle basi di un genere sessuale, culturalmente convenzionale se aderente a precostituiti principi.
ANDANDO PER SCALINI