Citando il Saba, Berlusconi ricorda che “tutto il mondo ha bisogno di amicizia”. Dicendola Alleanza, prima del Saba l’aveva ricordato anche lo Spirito biblico. Cos’è, infatti, l’amicizia, se non quel bisogno di unione che permette alla vita di procedere (non lacerata e non lacerando) verso un destino certamente prefissato a livello naturale ma non prefissato a livello culturale e il più delle volte, inconsapevolmente vagito? Dell’amicizia si potrebbe dire che, dell’animo, è forza carnevalante. Fonte di elementare felicità, quindi; felicità che è la voglia di calore che ci portiamo dentro dalla prima fiamma nel petto, come dal primo falò nella grotta. Quale acceso per primo non si sa. Quale la prima scintilla, neanche. Dell’amicizia, direi ancora che è l’offerta di chi si propone come mela all’altrui morso. Sciocco, capro, o eunuco chi opera perché tratturi amici non si cancellino? L’amicizia ci disegna come la luce disegna l’ombra: mai la stessa. Per questo c’è chi la vorrebbe fissa. Per questo c’è chi la teme. In quell’ombra c’è chi confida. Dell’amicizia si può dire che sa essere puttana. Nulla dice, infatti, sulla differenza fra verità e vanità. Preferisce tacere e dove non può, mentire. Prima di non credergli più, ci diciamo (vorremmo convinti) che l’ha fatto per amicizia.
ANDANDO PER SCALINI