Il fine chimico di ogni droga è la fissazione dell’arbitrio. Si può dire, pertanto, che ogni genere di sostanza (non per ultimo, un dato pensiero) è droga tanto quanto fissa il giudizio di chi l’assume (se chimica) e/o di chi la vive se ideologica. Nella mia esperienza presso le tossicodipendenze ho conosciuto non poche personalità prese dalla roba, ma nessuna di veramente imbecille, perché di nessuna si poteva dire che non era in grado di intendere circa la pericolosità personale e sociale delle loro scelte, mentre si poteva dire che non erano in grado di volere l’uscita da quelle scelte; il piacere chimico dato dalle droghe, infatti, è talmente fondante da cassare ogni altra base culturale e/o morale. Per quanto premesso, quello che vale per la fissazione della ragione provocata da un piacere chimico, non di meno vale per la fissazione della ragione provocata da un piacere ideologico; e se manifestazione di quella fissazione è una forza irragionevolmente espressa, quella forza, allora, è una droga. I presi da irragionevole forza, quindi, andrebbero presi in carico dai Sert, così come lo sono i presi da altre droghe.
LE BREVI