Satana a chi?

Caro Francesco: non volermene se entro a gamba tesa sulla questione. Satana non è come dicono gli esorcisti.  Lo posso proprio perché tu non puoi: pascere per altri pascoli. Di Satana bisognerebbe rivedere la biografia, rivedere i genitori, e per quale utilità hanno fecondato la vita di un così ribaldo spirito, ma se non l’ha tirata lunga il Generale figurati se lo faccio io che manco sono caporale! Se ho capito bene, sostiene che è figura simbolica (non mi ricordo più a chi mi sono riferito con “sostiene”) e rappresenta, il principio della multiforme identità dello spirito del male di chi si oppone a quello del bene: concordo. Il male è una figura composta da principi culturali. E’ dolore naturale e spirituale da errore culturale, infatti. I bene ed il male, di per sé (essendo i principi culturale di uno o dell’altro pensiero) sono forze (spiriti) disincarnate. Incarnata lo diventano, tanto quanto (nel caso del male) l’influit* dall’errore che porta al dolore.

Per infiniti versi e/o condizioni, l’incauta accoglienza nel proprio spirito di uno spirito diretto dall’errore che porta al male può permettere la fondazione (e/o la rifondazione) di un’identità in errore. Per opposto influsso, la fondazione (e/o la rifondazione) di identità dirette dal bene. Nei casi di identità fondate e/o rifondate (può succedere anche secondo condizioni da patologia anche per quelle dirette dal un loro senso del bene) di quale spirito lo spirito fondante e/o rifondante? Poiché nulla sappiamo del cuore dell’uomo, non ci resta che la verifica delle azioni. Direi del bene tanto quanto fonda e/o si rifonda della vita che porta alla gioia della verità, e del male tanto quanto fonda e/o rifonda della vita che, in presenza dell’errore porta al male detto dal dolore. Ammessa (e per amor di tesi concessa) l’esistenza di Satana come persona, anche quella (non essendo un principi assoluto) non può non essere e non avere degli infiniti stati di bene e di male, e manifestarsi per quelli e secondo quelli secondo infinite identità che sommiamo con lo stesso nome: Satana.

Si può certamente ammettere, allora, che se Satana è il conglobante nome di infinite identità in errore, lo può (comunque si manifesti e/o comunque sia lo stato spiritico usato per farlo) come lo spirito che porta il nome di chi soggiace a quella forza; e se un influito dal male si chiama Caio, Caio è il nome dello spirito negativo che influisce Caio. Direi in fine, che Satana è il soffio che gonfia la gomma del veicolo Caio, ma non per questo il Caio in carne, diventa ruota del Caio disincarnato. A meno che non accetti, in piena coscienza, di diventarlo. Chi lo accetta in piena coscienza non mostra alcun genere di dissidio fra essere un Caio fortemente influito e un Caio che non vuole diventarlo. Chi diventa un Caio indiviso da Caio, é un diavolo che se la ride degli esorcisti perché è pace con sé stesso, tanto quanto prosegue, fra Caio e Caio, la reciproca elettività del reciproco spirito.

FUORI DENTRO OLTRE