I sensi del sesso

ANDANDO PER SCALINI

Man mano le ragioni del piacere lasceranno spazio a quelle del sapere, comincerà a cessare la passione per il corpo (simile o no) ma non per questo l’amore per la mente simile (o no) e neanche per la simile vita: simile o no. L’amare di quell’età, così si eleverà dalla base genitale, per posizionarsi principalmente presso la mentale e l’esistenziale. In questa fase del vissuto (non si può non continuare amare, pena un anticipato morire) ci si ritroverà ad essere amanti della vita, indipendentemente, se compagna prossima o no. Ivi giunti, la nostra sessualità particolare cadrà  “come corpo morto cade”! Alla luce dell’evoluzione che affermo, solo la vita può dirsi l’unico medico che può curare la sessualità, sia per la forma genitale diversa che per la simile. Se l’unico medico del nostro e dell’altrui sessualità è la vita, e se la vita è il percorso che dobbiamo fare per capirci e capirla, che senso hanno tutti i generi di barriere che impediscono il naturale raggiungimento della meta che ci sposerà con la Vita facendoci diventare l’unica carne che ci hanno sempre impedito di essere? Li trovo solo nei sensi del potere. In quello psicologico – psichiatrico perché ha bisogno di malati. In quello sociale perché ha bisogno di sudditi. In quello religioso perché, oltre per il senso detto dal sociale (la sudditanza) ha bisogno di essere il consolatore delle vittime che contribuisce a creare per poterle, poi, “amorevolmente” possedere.