Dal celibato si ricava che è la regola che eleva sia chi si sacrifica veramente, sia di chi usa quel sacrificio come uno schermo. Non potendo distinguere chi non ha schermi da chi è schermato dal celibato (ed essendo sempre pericoloso concedere a vanvera la nostra fiducia a chi si propone come maestro) non ci resta che seguire l’esempio di Cristo, il quale, non aveva remore nel frequentare i crapuloni, mentre ne aveva contro gli ipocriti. Ipocrita in greco significa attore. Se Cristo non sopportava gli ipocriti, se ne ricava che era insofferente verso quelli che recitavano una parte. Che i crapuloni siano pieni di vizi non vi è dubbio, però hanno almeno una virtù. Non possono carpire la nostra fede, appunto perché, vivendosi con totalità, non possono recitare quello che non sono. I crapuloni, pertanto, non possono essere che veri. Dalle affermazioni, una morale: Cristo non frequentava i crapuloni per stima della gozzoviglia, ma perché, amando la verità, non poteva non amare chi è quello che è.
ANDANDO PER SCALINI