Visto che Carabinieri e Polizia nulla sanno sull’esistenza dei Falchi della Notte, lo chiedo a lei, signor Direttore. I visti da me, (due uomini ed una donna dai 40 ai 50, direi) erano vestiti con una divisa che avrei detto simil nazi se non fosse stata ingentilita da una camicia azzurro aviazione. Erano in possesso di grosse torce e di radio. Scesero da una utilitaria giapponese: non molto marziale, devo dire. D’altra parte, pur con tutta la volontà di sembrarlo, a mio giudizio, non lo erano neanche i Falchi in questione. Comunque sia mi hanno salutato ed io ho risposto. Se dovessero chiedermi i documenti, (mi sono detto) sono tenuto a darli a gente che tutto pare fuorché autorizzata a chiederli? Non me li hanno chiesti e sono saliti nel parco. Dopo un qualche tempo, contemporaneamente a loro ho visto scendere una quaterna di abbandonati che dormivano sulle panchine; o sul prato non ho avuto modo di accertare. Al centralinista dei Carabinieri che ho chiamato, dico: ma come? Non avete soldi per comperare benzina per correre dietro ai ladri, e lo stato paga questi deputati a non si sa ben che cosa o come? Forse sono Volontari, mi si obietta? Volontari?! Sarà! Se volontari, però, e se di vista effettivamente acuta, facciano qualche diurno giretto anche per i campi veronesi.
Ci sono anche lì, degli abbandonati da allontanare. Da allontanare a maggior ragione perché sui due euro e mezzo l’ora che percepiscono (tre nei campi mantovani) non pagano un tanino di tassa! E’ ora di finirla con tutti quelli che vengono a rubarci i nostri stipendi, e ad occupare in piena notte le nostre panchine! Con i miei più cordiali saluti. Ricciardetto, mitico personaggio di Epoca Mondadori degli anni 60/70, si proponeva di aggiungere “ironia”, e “sarcasmo” quando li usava nelle sue risposte. Aveva ragione! Un lettore, infatti, legge e quindi sa, ma non sente quello che leggendo conosce, o meglio, sente solo le sue emozioni. Le sue emozioni, non necessariamente sono quelle dello scrivente. Da questo, non pochi equivoci. Memore di tanto maestro e delle sue intenzioni chiarificatrici, preciso di aver usato in questa lettera sia l’ironia che il sarcasmo. Mi dispiace di non aver messo questo ps. nella lettera al Direttore. L’idea non mi era passata per la testa. Va beh!
ANDANDO PER SCALINI