Cantata dalla Pizzi, Vola Colomba è stata la prima canzone che ho ascoltato. Ero su un pullman della Croce Rossa. Mi stavano portando alle Colonie di Asiago. La Rondinella per la precisazione. Non fui particolarmente preso dal volo di una voce che mi risvegliò, più che altro perché a tutto volume! Dopo anni, invece, mi prese Città Vuota cantata da Mina. In pullman anche questa volta, stavo andando ad una Padova che effettivamente trovai vuota; forse perché non in grado di sapere cosa riempiva una città, forse perché non ancora in grado di sapere di cosa riempirmi del suo pieno: se c’era..
Un po’ alla volta ma in crescendo vennero poi degli altri evocatori di storie che non conoscevo da tanto erano fuori dai miei vissuti; collegiali prima e paesani dopo. Un po’ alla volta, però, imparai a sentire e quindi a conoscere, così, un po’ alla volta non ebbi più bisogno di evocatori. tanto più, perché un po’ alla volta lo diventai io. Non esclusi nessun evocatore precedente, però, perché tutti avevano avuto la loro funzione: dar voce e cuore a chi non sapeva che lo si poteva usare anche per altri motivi.
A età raggiunta lo sto facendo adesso perché, anche se nolenti loro, gli evocatori di oggi continuano a dirmi e a darmi di che farmi tornare alla Rondinella di Asiago! Ma figuriamoci! A 76 anni! Sta capitando lo stesso fato anche agli evocatori di epoca barocca. Alla lunga, anche in quella musica il drindrin non si distingue più dal drindron. Se ora ascolto il silenzio più della musica (rare le eccezioni) non è perché sono fra gli spasimanti dell’andato canto e neanche perché ho in antipatia il nuovo. Lo sto facendo perché le sirene non mi incantano più.
Avevo lasciato questo commento nel Blog “Le Orme Svelate”, L’ho pressoché rifatto perché quella versione era come minimo scritta male e ragionata non a sufficienza. Non ho ricevuto riscontri da quel blog. Mi auguro che sia perché l’ha cancellato.
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