Porgere che?

A mio avviso l’invito a “porgere l’altra guancia” non mi pare capita sia dai favorevoli che dai perplessi quando non contrari. Liberato dal simbolismo poetico e diversamente riletta, però, è pienamente magistrale. La guancia è il luogo dove, con il bacio, posiamo la dimostrazione di un sentimentale accordo. Un sentimentale e per implicito razionale accordo pone due guance in vicinanza. L’accordata vicinanza testimoniata dal bacio è data da un desiderio comunione. Simbolicamente parlando, quindi, l’invito a porgere l’altra guancia è invito alla comunione fra sentimenti e/o ragioni.

Non vi è possibilità di amore dove non vi è possibilità di comunione. Porgere l’altra guancia, allora, è un invito ad amare la vita e/o le ragioni di chi si bacia. Elevando il pensiero, se diamo il nostro desiderio di comunione alla vita, il Tutto dal principio, amiamo quel Principio. Mi si dirà: non ci pare proprio di essere ricambiati! Per decenni è apparso così anche a me, ma a causa di un fondamentale errore: concionavo sulla morale della favola prima della fine della favola.

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