Dante troneggia

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Dante troneggia anche nella visione di Bronzino. Data l’ampiezza del libro, Bronzino dice troneggiante anche la Commedia. Noto che la “piramide” dei gironi è per la gran parte in pietra grigia. Il grigio, è l’area del dubbio, della domanda non risolta, del luogo della riflessione in attesa della verità, (la parte bianca che sovrasta la piramide) e dell’amore: la parte gialla che è sopra la verità e che sembra contenerla. Noto che un girone prima della cima è incoronato da luci. Stati di coscienza di quelli nei pressi della Verità? Alle spalle del Dante vi è un’ampia zona di nero.

Per far risaltare una figura è ben facile espediente, ma Bronzino, mica è pittore della domenica, vero? Ne arguisco quindi, una volontà di messaggio. Per i mistici e per i simbolisti, lo scuro rappresenta la notte; nella coscienza per i mistici, nella vita per i simbolisti non mistici. Fra l’amore divino detto dal giallo e la notte dell’incoscienza, vi è un area di colore, dove la notte è meno notte. Perché l’amore comincia ad illuminarla? Sotto la mano sinistra del Poeta, vi è una cupola; è quella di s. Pietro. Vicino a quella una chiave in piedi.

La si vede solamente ingrandendo moltissimo l’immagine. Ovvio, il riferimento alle Chiavi del Regno, ma perché in piedi? Perché ciò che apre deve stare di_ritto? Vicino alla chiave, una figura che per quanto ingrandita non riesco a capire, quindi, sorvolerò. Bronzino ha messo cupola e chiave nella notte. Gli è andata bene! Hanno bruciato gente per molto meno! Sulla cupola e sulla chiave, c’è la mano di Dante. Non essendo pienamente sopra, però, non si capisce se sia in atto di andarci molto piano, o in atto di ritrarsi molto piano. Avrei voluto chiederlo al Dante ma ci ho rinunciato. Si vede chiaramente, infatti, che è ancora fortemente preso da ben altre questioni.

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