AMORE + COMUNIONE = VITA.

La Pedagogia dell’Amore e della Comunione fra tutti ed in tutti gli stati della vita intende ausiliare la conformazione dell’essere e la conferma dell’esistere secondo il personale spirito.

Indicando ciò che deve essere posto in comunione per poter essere amore, nel contempo indica cos’è l’amare.

L’AMORE E’ L’AMANTE CHE INSEGNA L’AMANTE E’ L’AMORE CHE IMPARA

Chi pone l’amore prima della verità, ama ciò che sente prima di ciò che sa. Chi ama ciò che sente prima di ciò che sa è principiato dalla passione. La passione ascolta sé stessa. L’amore ascolta la vita.

Sino dal principio della sua esistenza l’individualità è strutturata dalla ricerca del maggior Bene mosso dal desiderio del piacere naturale per il maggior senso del vero culturale che porta al maggior senso del giusto che porta al maggior senso del bene che porta al maggior senso del vero che porta al maggior senso del giusto che porta a

Dove vi è corrispondenza di vita fra stato e stato

vi è l’amore indicato dalla comunione naturale e/o culturale e/o spirituale.

Essendo la massima comunione fra i suoi stati il Principio (l’UNO) è il massimo segno dell’Amore

In amore gli stati trinitariamente fondanti tanto quanto corrispondenti sono tre:

Passione secondo Corpo

Comunione                                  Spirito

secondo Mente                       secondo Vita

In ragione del raggiunto stato della comunione  fra gli stati la vita vive l’Amore che può per quanto è

per quanto sa                        per quanto sente

Nella Pedagogia dell’Amore e della Comunione sono figure l’Immagine del Principio della vita e quella a sua Somiglianza

Natura

Cultura                                        Spirito

Per Natura intendo il corpo della vita comunque formato; per Cultura, il pensiero della vita comunque concepito; per Spirito, la forza della vita comunque agita.

Se così è in Basso (nella Somiglianza) così non può non essere in Alto: ne consegue che

Natura

Cultura                                          Spirito

sono gli stati di principio in ambo le figure.

Le corrispondenze fra gli stati sono relazioni di trinitario_ unitaria interdipendenza fra gli stati. Sono le Vie che permettono la Comunione che permette l’Amore.

Per Alto non intendo lo stato della vita che tutte le religioni hanno potuto immaginare  per mezzo dell’elevazione del rispettivo Basso. Intendo, invece, la Forza e la Potenza della vita al principio del suo stesso principio.

Comunione, è l’unitaria corrispondenza fra i trinitari stati di

Natura

Cultura                                            Spirito

personali, sociali e, per elevazione culturale, spirituali.

In ragione dello stato della Comunione fra stati, quindi, si può affermare che uno stato che corrisponde ad un altro è uno stato che ama l’altro secondo la misura della raggiunta Comunione.

Indicando ciò che deve essere posto in Comunione per poter essere Amore questa visione della vita ausilia la conformazione dell’essere e la conferma dell’esistere.

Poiché vita è corrispondenza di stati. ed il Principio il massimo stato della comunione che li permette, ne consegue che il Principio è il massimo stato dell’Amore per il massimo stato della Comunione fra i suoi stati.

Non vi sarebbe Amore detto dalla Comunione fra l’Immagine della vita e la vita a sua Somiglianza (come fra Somiglianza e Somiglianza) se non vi fosse (naturale, culturale e spirituale) un intrinseco patto fra vita e vita quando non fra la vita particolare e la vita universale.

La comunione fra gli stati è lo stato della vita che permette l’Alleanza. Non può non esservi Alleanza fra la

Natura del Principio

la sua Cultura                             e il suo Spirito

e la nostra Natura

la nostra Cultura           e          il nostro Spirito

essendo la Comunione fra gli stati della vita l’inscindibile legame che in ragione dello stato della Comunione rende prossimi o non prossimi ai principi del Principio.

Dove non vi è prossimità fra stati, vi è errore, dissidio e dolore tanto quanto vi è separazione fra stati.

Senza alleanza fra vita e vita (o elevando il pensiero fra vita e Vita) non vi sarebbe cellula a sé prossima, né vita ad altri e/o altro prossima.

 Ognuno partecipa all’alleanza fra vita e vita

(o elevando i concetti fra vita e Vita)

per quello che secondo Natura è

per quello che secondo Cultura sa <> per quello che secondo Spirito sente.

Per tale partecipazione, ognuno da, in quello che è, quello che può. Non può diversamente, se non esaltandosi e/o deprimendosi, ed in ciò ferire la sua

Natura

falsare la sua Cultura <> alterare il suo Spirito.

Essendo la vita, una trinitario unitaria corrispondenza di stati in tutti e fra tutti i suoi stati, il dissidio, che ne impedisce l’unitario raggiungimento denuncia l’assenza di verità tanto quanto l’impedisce.

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