L’affine Cultura scosta la diversità posta dalla Natura. Cercavo solo una parola non consumata quando ho scritto “scosta”, ma “vedendola e mirandola” mi sono reso conto, infine, di quanto contiene. All’Identità non nega nulla, anzi, la favorisce. Neanche nega nulla alla naturale sessualità, anzi, ne favorisce la verità. Non nega nulla e non muta nulla all’originale Natura della persona, infatti: solo scosta da quanto gli impedisce il passo. Se l’affine Cultura scosta la diversità posta dalla Natura, allora, anche tutte le visioni secondo Natura, vengono scostate. Il Cristo evangelico ebbe a dire (o dicono che abbia detto) “andate e moltiplicatevi”. Non mi risulta concessione d’amore più divina. Alla storia del mondo risulta invece, quanto sia stata strumentalizzata per fini di un potere senza alcun cristianesimo: naturale a parte.
Per cristianesimo naturale intendo il bene che strumentalizza il vero per lo scopo di sottomettere lo spirito. L’affermazione in oggetto non intende negare in alcun modo quanto è pervenuto e ancora perviene dalla visione basilarmente naturale della vita: quello che è stato è stato. Direi giunta l’ora, però, di elevare l’invito del Cristo al principio culturale della vita: il Vero. L’affinità culturale nel Vero indicato dall’amore, infatti, permette di moltiplicarla senza censure, perché permette l’universalità che annulla la diversità. Mi piace pensare a un Cristo della stessa idea.