GLI ANGELI?

Gli angeli sono spiriti, cioè, forze della vita che sono stati e della vita sovrumana che sono diventati. So che non credi nell’Oltre della vita. Accetta questo papiro, allora, solo per amor di tesi.

* Secondo le nostre elementari conoscenze, sono detti angeli gli spiriti prossimi ai principi del principio della vita e diavoli quelli lontani.

*  I non prossimi ai principi del Principio sono ancora prossimi al nostro principio, cioè, allo stato di questo piano della vita.

*  Lo stato della prossimità fra spiriti è permesso dallo stato dell’affinità fra stati: così in Basso e così in Alto.

*  Non può non essere in Alto (il luogo dell’Immagine) quello che è in Basso: il luogo di quanto vi è a sua immagine.

*  Se ciò non è, allora, vi è una sola Immagine: la nostra vita. Non seguo questa ipotesi ma neanche posso non vederla. 

*  Incarnata o disincarnata che sia, l’affinità di spirito permette (in ragione della misura del rispettivo stato) la comunione di forza e di potenza anche fra spiriti dell’Alto e spiriti del Basso.

* Dove non vi è l’affinità che permette la comunione, il dissidio fra stati la separerà. Accade questo anche fra spiriti disincarnati nel Basso e spiriti nel Basso incarnati.

*  Essendo l’Assoluto principio della vita, lo Spirito al vertice dell’Alto (al principio) può concedere solamente il suo assoluto: è se Vita è, vita da.

*  Per quanto il suo stato sia affine a quello dello Spirito, nessun spirito (o angelo che lo si pensi) può giungere all’Assoluto. Ne consegue che lo stato Basso e/o in basso può comunicare solamente la forza e la potenza che nello Spirito è diventata. 

* Uno spirito disincarnato del Basso può influire quello che è nel nostro spirito di Bassi incarnati.

*  In ragione dello stato di spirito, l’influsso di forza e di potenza avviene anche fra spiriti ancora incarnati in Basso; l’esperienza fra vissuti ci ricorda quanto sia banalmente vero se solo ci pensiamo senza materia. 

Il fatto che uno spirito appartenga ancora allo stato Basso della vita non necessariamente significa che sia malefico e/o diabolico. Significa, invece, che è un portatore di verità che, provenienti dal suo essere nel Basso, non possono non recare le basse cognizioni che hanno formato (o al caso deformato) il sue essere. Più che portatori del male, allora, sono portatori dell’inevitabile errore che è in ogni lontananza da ciò che è Vero quanto al Giusto corrisponde il Bene. Spiriti del male, invece (il Male è il dolore naturale e spirituale da errore culturale) sono quelli che (verso i principi del Principio) perseguono una cosciente e volente opposizione. L’opposizione ai principi del Principio praticata dagli spiriti volenti e coscienti si può manifestare in modi evidenti ma non violenti come anche in modi evidenti e violenti. La manifestazione più pericolosa, però, è quella subdola. Il che è come dire che tutelarsi dai lupi è molto più semplice che tutelarsi dai tafani: tanto più, quando non siamo svegli. 

SPIRITI

Spiriti della vita o della mente? C’è chi sostiene che non esiste un sovra stato della vita, e che, quindi, non esistono neanche gli spiriti. Chi è di questa opinione afferma che gli spiriti non sono altro che voci provenienti (e/o fatti provenire) da altri stati della mente. Soprannaturali o sovra mentali che sia, nessuna verifica li può provare e nessuna verifica li può smentire, così, ognuno crede vero quello che crede vero. Il problema che ci pone lo spiritismo, allora, non è – esistono o non esistono gli spiriti? – ma, indipendentemente dal luogo di provenienza, se sono o non sono attendibili. Io sono di questa idea: dal momento che al di fuori dello stato naturale della vita esiste il male, e dal momento che al di fuori dello stato della mente esiste l’errore, in ogni caso, non possiamo considerare attendibili quelle voci. Per quell’inattendibilità, diventa inattendibile anche chi le segue. Non tanto perché alunni del male (per esserlo è necessario perseguirlo in piena coscienza) ma perché alunni dell’errore quando non maestri.

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